La Metamorfosi

Torino (TO)

Tipologia: Pianificazione urbanistica
Tema: riqualificazione delle aree del quadrante Nord e Nord Est di Torino – Ambito 3 – Scalo Vanchiglia.
Scadenza: aprile 2010
Immagini: Archicura

Il concorso di idee, bandito dal Comune di Torino e intitolato “La Metamorfosi”, aveva per oggetto la trasformazione funzionale e la riqualificazione paesaggistica delle aree del quadrante nord e nord-est del territorio comunale interessate dalla realizzazione della linea 2 della metropolitana sotterranea, al fine di acquisire strategie di intervento di area vasta, con proposte progettuali utili tanto alla riqualificazione urbana e ambientale delle aree citate quanto alla loro connessione con il territorio circostante.

Le aree interessate, si suddividono nei tre Ambiti territoriali che saranno attraversati dalla nuova infrastruttura: Ambito 1 – Spina 4; Ambito 2 – Sempione-Gottardo ex trincea ferroviaria; Ambito 3 – Scalo Vanchiglia.

L’Ambito 3 – Scalo Vanchiglia occupa una striscia del contesto urbano che ha la caratteristica forte di segno e legame irrinunciabile tra le due grandi aree Rebaudengo e Scalo Vanchiglia: una spina dorsale che vitalizza tutto l’abbraccio a sud-ovest e le frange della zona nord-est in prossimità delle sponde di Stura. L’asse longitudinale suggerisce la direzione dominante di tutto il fascio di ”vene” che lo percorrono. Esse sono sostanzialmente tre: una embrionale centrale da completare – Via Regaldi – e due esistenti – corso Regio Parco e Via Bologna. Il progetto prevede la realizzazione di porticati lungo tutta la Via Regaldi, così da offrire una sensazione di continuità tra i corpi degli edifici. Lungo questo percorso, si apre una serie di piccole piazze in successione che presentano ciascuna una diversa poetica di lettura di ambienti di vita. I corpi che descrivono gli spazi aperti non sono pieni ma attraversati da grandi tagli che consentono una visibilità dell’”oltre la barriera”, verso la collina, o del tessuto preesistente, verso l’interno della città, senza lasciare l’impressione della “chiusura”. In particolare il lato est della via lascia intravedere dal susseguirsi delle piccole piazze, grandi visuali verso il parco verde. Questo, della larghezza di 150 metri e lungo circa 1000 metri, viene disegnato con proiezioni dei profili delle costruzioni inclinate sull’asse della Via Regaldi in modo da formare una rete di linee che si intersecano tra di loro suggerendo dei percorsi ciclo-pedonali lungo filari di pioppi bianchi. Il progetto paesaggistico prevede l’unione dei flussi urbani, provenienti dalla maglia ottocentesca, con i flussi arborei, provenienti dal fiume Po.