Villa della Regina

Torino (TO)

Tipologia: Ampliamento
Tema: Concorso internazionale per lo studio all’interno del Compendio storico di Villa della Regina a Torino di un edificio da destinare a uffici e servizi al pubblico della Residenza.
 Villa Della Regina. Il concorso per la nuova manica accoglienza.
Scadenza: Febbraio 2010
Immagini: Archicura

in collaborazione con l’arch. Francesco Bermond Des Ambrois

Il compendio visitabile di Villa della Regina, edifico storico del 1615, dopo gli attenti ed encomiabili restauri rivitalizzanti chiede un completamento di servizi per i visitatori che desiderano rivivere un piccolo spazio di storia che si estende su un lasso di tempo di quasi 400 anni. Il bello è pensare di proporre un piccolo edificio funzionale ad oggi per un completo salto nel passato non troppo lontano.

La nuova manica di accoglienza si inserirà con un solo piano sulle fondazioni del corpo a quattro piani distrutto dalla guerra del 1940/45. I criteri di progetto vogliono manifestare le intenzioni di superare le contraddizioni insite in un tema che richiede salvaguardia cercando un nuovo assetto per assecondare le nuove funzioni che si presentano.

L’inserimento del nuovo edificio è espresso come un prisma di base rettangolare che copre la superficie disponibile ed ingloba i locali degli impianti esistenti, recentemente edificati. In esso trovano luogo tutti i locali richiesti dal bando. La parete sud del nuovo prisma si affaccia sul giardino all’italiana esistente con una grande vetrata senza struttura visibile esterna, perfettamente liscia e verticale. Tra questa e il giardino viene eretta una quinta in struttura metallica rivestita di lamiera forata interamente ricoperta di vegetazione, distante dalla parete vetrata circa 2,5 metri, proponente gli stessi profili della parete preesistente. Tale quinta svolgerà la funzione di richiamare l’ambito dell’architettura preesistente nella definizione dell’ambiente che contiene i lati nord ed est del giardino all’italiana, permettendo l’inserimento di un nuovo edificio all’interno di un contesto aulico dotato di un impianto fortemente caratterizzato.

La nuova quinta affronta il rapporto con il contesto paesistico nella sua accezione più ampia: quella di un sito della collina al di là ed al di qua del Po, con piazza Vittorio e la chiesa della Gran Madre, ma soprattutto il rapporto diretto con la fabbrica storica della villa, che è da intendere nel suo essere un tutt’uno con il giardino all’italiana e con l’area agricola e boscosa, relazione recuperata dai recenti restauri.