Ristorante I Castelli

Alba (CN)

Tipologia: Ampliamento
Area: 1.000 mq
Realizzazione: 2013
Immagini: Archicura

Il progetto consiste nella realizzazione di un nuovo ristorante sul terrazzo di copertura dell’hotel “I Castelli” ad Alba. L’edificio su cui si doveva “insistere” è una realizzazione di fine anni ’80, il cui volume e la cui matericità rappresentano delle dichiarazioni con le quali, per loro natura intrinseca, non è stato facile dialogare. Inoltre  già esistevano diversi elementi, non legati tra loro, emersi in diverse fasi della vita dell’hotel stesso. Innanzitutto dei “torrini” in mattoni, compatti e rigidi, contenenti gli sbocchi di tutti gli impianti dell’hotel (presenti già nella prima stesura del progetto); in secondo luogo una struttura metallica, composta da grossi pilastri circolari a sostegno di una travatura curva alleggerita da forature (intorno agli anni 2005/2006), realizzata sia per coprire lo spazio, sia per l’installazione di pannelli solari.
Attorno a tali elementi si doveva pensare alla creazione di uno spazio fluido, funzionale, arioso e luminoso, diviso a metà tra le aree destinate ai clienti e quelle destinate a cucine e servizi accessori. Nonostante la presenza di “intralci” lo spazio avrebbe dovuto essere il più libero e il più aperto possibile.
Con queste premesse è nato un volume completamente attestato sotto la copertura esistente. Il volume, pur essendo formalmente un elemento solo è, in realtà, composto da due “nature”: quella dello svago, trasparente e leggera che è stata realizzata con tre lunghe pareti completamente vetrate, e quella della preparazione, che si rappresenta con tre pareti completamente rivestite da lastre di zinco-titanio.
Internamente le due nature sono divise da un corridoio netto che parte dal vano scala esistente e arriva fino alla vetrata, per poi aprirsi direttamente sul terrazzo.
Una delle idee cardine del progetto era quella di mantenere gli impianti in vista e di creare, successivamente, un elemento completamente nuovo e diverso che, usando le curve ed i canali come punto di partenza formale, se ne staccasse per attirare quasi completamente l’attenzione, nascondendo quel che sta sopra ma con delicatezza. Così sono nate le lame: un segno morbido che scende dal soffitto, che accompagna i canali ma che se ne allontana, riprendendo la sinuosità dei movimenti dei filari nelle vigne.
Così la parte pubblica si caratterizza proprio per queste curve morbide, lignee, che scendono dal soffitto e che, in fondo, sottolineano in modo diafano, tutta la struttura esistente, completamente tinteggiata di bianco, e i nuovi impianti, completamente bianchi anch’essi. L’esperienza sia visiva che sensoriale è molto particolare, e i materiali (legno a terra e sulle lame, bianco su strutture e pareti) ammorbidiscono e creano un comfort unico in tutto l’ambiente.
Il gioco dell’alternarsi di curve e materiali (legno e tinta bianca) si percepisce in tutta la sala, fino al punto in cui un volume in corten si stacca ed emerge. Il corten, pur avendo caratteristiche molto diverse e pur rivestendo un corpo che non ha curve, non interviene però, sull’atmosfera morbida dell’ambiente.
Il volume contiene i mobili da buffet, pronti ad apparire e sparire in ogni occasione. Il corten, dalla sala, gira e risvolta nel corridoio, dando l’abbrivio ad una serie di elementi giocosi che punteggiano tutto lo spazio, sia internamente che esternamente. Nel corridoio, infatti, sono state ricavate nel corten le sagome di bottiglie di diverse forme e dimensioni.
Retroilluminate, giocose e sorridenti.
Così come giocoso e scanzonato è il corten sulla terrazza che, da lastra intagliata del corridoio, si trasforma in sagoma… ma che sagoma! Una serie di uomini e bottiglie, dritti e storti, grandi e piccoli che decorano le griglie metalliche necessarie per delimitare e coprire gli spazi: gli “ubriachi”, scanzonati ma non eccessivi, sparsi all’aria aperta, a mirare il panorama dall’alto!
Particolare attenzione è stata posta sull’illuminazione: nella sala, grazie a lunghe strisce di led, accompagna le lame accentuandone le forme, mentre, quando i led si associano al corten, sottolineano ed esaltano il carattere smaliziato degli oggetti.